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Comune di Toceno

Ameno paese esposto a solatio, vanta un raro forno comunitario restaurato e tutt'oggi funzionante; in piazza, la chiesa parrocchiale e poco lontano l'Oratorio di Sant'Antonio da Padova. Quest'ultimo, venne consacrato chiesa parrocchiale nel 1603 dal Vescovo Bescapè e conserva, nell'abside poligonale dell'altar maggiore, interessanti affreschi di Battista da Legnano, il bravo colorista lombardo che affrescò anche l'oratorio di Crana negli anni '30 del Cinquecento.
Il soffitto è a capriate lignee, assolutamente originale per la Valle Vigezzo. Sul muro esterno rivolto a mezzogiorno, una malinconica Pietà realizzata sullo stesso modello iconografico di quella di Cannobio e un affresco raffigurante l'arma del vescovo Arcimboldi.
L'attuale chiesa parrocchiale di Toceno venne edificata tra il 1736 e il 1743. Le due cappelle laterali poste a metà della navata sono dedicate alla Madonna del Rosario e a San Giuseppe. Le pareti del presbiterio presentano due affreschi di Lorenzo Peretti raffiguranti la Nascita di Gesù e l'Adorazione dei Magi (1822).
Nel centro storico, vecchie case decorate e scorci paesaggistici, resi più suggestivi dalla particolare posizione dell'abitato. Tra le abitazioni, una in particolare si fa notare per i bellissimi cantonali a punta di diamante di un colore rosso mattone, che mutuano modelli decorativi dell'Engadina.
Sorprende il turista attento, un piccolo edificio in pietra ubicato nella parte vecchia del paese, fra stalle e abitazioni rurali: il bel forno comunitario "Tomà" restaurato da qualche anno.
Sotto il muricciolo della piazza, si intravede la bella casa natale del pittore G.B.Ciolina (1870 - 1950), un artista che ha regalato alla Valle Vigezzo quadri traboccanti di poesia, di senso dell'attesa ("Ragazza alla finestra"), ma anche di geniale novità ("L'ombrellino rosso").
Ancora bambino, prende parte ai corsi della Scuola di Belle Arti dove il suo temperamento e la sua capacità artistica sono forgiati dall'innovatore della pittura vigezzina, Enrico Cavalli, attraverso il quale la pittura francese entra in Valle Vigezzo: Delacroix, Monticelli e Rousseau. L'affezionata triade dei discepoli del Cavalli conta, oltre al Ciolina, Gian Maria Rastellini e Carlo Fornara. Ha la fortuna di frequentare, come libero allievo, il corso di nudo dell'Accademia di Venezia: la sovrapposizione del linguaggio impressionista con i canoni tiepoleschi dell'arte veneta forniscono i termini di riferimento della formazione del Ciolina.
Nel 1895- 1896 è a Lione con Fornara, mentre nel 1897 espone un'opera di forte impegno, Il filo spezzato, che gli frutta grande ammirazione.
Peculiarità fondamentale della sua produzione sono l'intimismo e la liricità che esprime in tutti i campi della pittura, dal quadro a olio all'affresco, dal ritratto all'acquaforte.
La Galleria Giannoni di Novara possiede una ventina dei suoi lavori tra i quali un interessante tentativo divisionista.
A monte, una strada porta ad Arvogno, meta di assolate gite e porta d'accesso per pascoli e mulattiere modellate dalle passate generazioni.
Nuova struttura da segnalare: il Centro Polifunzionale, con spazi da adibire a sala da ballo, sala riunioni, sala conferenze, spazio ludico per bambini, ecc.